Produrre l’acqua potabile tramite l’umidità dell’aria? Oggi è possibile
L’approvvigionamento di acqua potabile preoccupa sempre di più gli scienziati che stanno studiando come produrre acqua attraverso l’umidità dell’aria, senza consumare preziosa energia elettrica.
Nel 2050, infatti, si stima che saranno ben 4 miliardi le persone che non avranno accesso a questa risorsa fondamentale, quasi il doppio degli attuali 2,3 miliardi.
La richiesta incrementerà del 55% rispetto a quella odierna, dice l’Ocse, mentre l’aumento generale delle temperature ridurrà drasticamente la portata di fiumi e falde acquifere. La disponibilità di acqua fresca pro-capite decrescerà pericolosamente in 25 nazioni e l’area Sub-Sahariana, in particolare, sarà una di quelle più a rischio. Inoltre la Fao dichiara che nel 2035 saranno oltre 700 milioni le persone costrette a migrare per problemi di approvvigionamento idrico.
Per di più, lo studio Freshwater availability status across countries for human and ecosystem needs, pubblicato su Science Direct sostiene che da qui a 26 anni, 87 paesi su 180 soffriranno di scarsità d’acqua. La vera sfida è quindi di riuscire a produrla attraverso l’umidità dell’aria senza consumare energia elettrica o, in alternativa, sfruttare fonti energetiche rinnovabili.
Al giorno d’oggi esistono due filoni principali per sfruttare l’umidità dell’aria:
- Sistemi attivi, alimentati dall’energia elettrica
- Sistemi passivi che sfruttano la naturale condensazione acqua
I più interessanti sono quelli passivi, con cui l’umidità dell’aria viene catturata, filtrata e mineralizzata per poi essere consumata dalle popolazioni e utilizzata in agricoltura. Questi sistemi, attualmente, sono in grado di produrre 200 litri di acqua al giorno per una superficie di appena 40 metri quadrati, senza consumare energia.
Un interessante esempio italiano è quello di Aquaseek, sviluppato dall’Università di Torino in collaborazione con la Princeton University, che sfrutta un nuovo biopolimero che potenzia le capacità di assorbimento delle reti.
Per il momento, i sistemi attivi per produrre acqua che sfruttano l’energia elettrica rappresentano il 95% del totale secondo i dati de Il Sole 24 Ore. Il loro funzionamento è legato al raffreddamento della superficie per la condensazione acqua attraverso l’elettricità, con una resa molto alta.
Ci sono poi sistemi termoelettrici di raffreddamento, a compressione di vapore e dispositivi che recuperano l’acqua prodotta dai sistemi di aria condizionata.
Negli UAE, la città di Abu Dhabi ha deciso di investire per trasformare l’umidità dell’aria in acqua potabile. Attraverso un accordo con l’azienda Seas, realizzerà 3000 dispositivi per produrre acqua dall’aria con una capacità totale di 100 mila litri al giorno.