Quanto sono inquinati i mari italiani?
Le Nazioni Unite hanno dichiarato gli anni 2021-2030 come il ”Decennio delle scienze del mare per lo sviluppo sostenibile” poiché l’inquinamento dell’acqua dei mari è un problema globale.
L’inquinamento marino in Italia è causato generalmente dagli scarichi fognari e dal loro malfunzionamento, colpevole di trasportare sostanze antropiche, come la plastica.
Se non smaltita correttamente, rappresenta uno dei materiali più inquinanti sul pianeta, i cui quantitativi dispersi nell’ambiente hanno raggiunto dei livelli allarmanti.
Questo perché con il passare del tempo la plastica si degrada, dando origine a microplastiche invisibili a occhio nudo. Ecco perché un’acqua limpida e cristallina non sempre è sintomo di pulizia.
A seguito del bilancio finale di Goletta Verde, campagna di Legambiente per difendere e monitorare i mari, nel 2024 su 394 punti campionati, il 36 % è stato definito “oltre il limite” con il giudizio di fortemente inquinato.
Nei mari esiste un punto inquinato ogni 76 km di costa. Le foci dei fiumi, canali e corsi d’acqua si confermano i punti più critici.
Questi dati fanno riferimento a una scarsa o assente depurazione e non vanno assolutamente a interferire sulla balneabilità che viene invece gestita dagli enti di competenza.
L’iniziativa “Il decennio delle scienze del mare per lo sviluppo sostenibile” attraverso un programma comune di ricerca e innovazione tecnologica per contrastare l’inquinamento dell’acqua cercherà di raggiungere 7 obiettivi per i mari:
- Oceani puliti
- Acque protette e sane
- Monitoraggio costante delle condizioni oceaniche
- Sicurezza per le persone
- Sostenibilità per garantire la fornitura di cibo
- Oceani trasparenti per avere accesso a tutti i dati
- Mari che ispirano e coinvolgono
I mari, infatti, sono destinati a diventare la settima fonte per l’economia, mentre le acque contribuiscono alla regolazione del clima e sono fonte di sostentamento per miliardi di persone.
Tutti, nel nostro piccolo, possiamo fare azioni che aiutino a diminuire l’inquinamento, come il corretto smaltimento dei rifiuti.
Evitare di introdurre negli scarichi dei lavandini di casa olio o altri elementi inquinanti è cruciale. E ancora di più ridurre o eliminare il consumo di plastica.
Al giorno d’oggi esistono moltissime iniziative portate avanti da associazioni che mirano a ridurre l’impatto delle bottigliette di plastica sugli oceani.
Una bottiglia in PET può durare anche 450 anni nell’ambiente, mentre la plastica espansa anche più di 50 anni.